Cosa sono e quali sono i paradisi fiscali in Europa e nel mondo, la lista nera dell’agenzia delle entrate e alcuni dati interessanti.
Sono molti gli italiani che cercano informazioni sui paradisi fiscali; troppe tasse e imposte gravano sulle spalle del popolo italiano. Sono milioni coloro che, ormai, fanno i salti mortali per arrivare alla fine del mese; ore ed ore di lavoro per poi regalare la metà del salario al fisco? Suona strano ma in Italia funziona così.
C’è chi, stanco della notevole tassazione, ha trovato la soluzione: depositare i propri risparmi nei paradisi fiscali, conosciuti anche come Tax Haven.
Cosa sono e come funzionano i paradisi fiscali?
I paradisi fiscali sono degli Stati dove la tassazione è minima o addirittura nulla sui depositi bancari. Rifacendoci alla definizione statunitense Tax Haven, i paradisi fiscali sono un riparo dalla tassazione sui redditi. In parole povere in questi paesi è possibile eludere il fisco senza andare incontro a gravi conseguenze grazie al segreto bancario che vige nel paradiso fiscale.
I paradisi fiscali si dividono in diverse categorie:
- I paesi dove viene tassato solo il reddito prodotto internamente
- I paesi dove c’è una modesta tassazione sul reddito prodotto ovunque
- I paesi dove le tasse sono poche oppure non ci sono e che garantiscono il segreto bancario non dando informazioni ad altri Stati
- I paesi dalla tassazione normale che permettono di costruire società molto flessibili
La lista dei paradisi fiscali, la Black List
La black list è una lunga lista di nazioni che viene aggiornata di anno in anno dall’agenzia delle entrate. Queste nazioni sono tenute a segnalare tutte le manovre economiche intercorse tra aziende italiane e quelle domiciliate nei loro paesi. Tutti i liberi professionisti e le imprese italiane che hanno rapporti economici con aziende che si trovano in luoghi con regime fiscale agevolato, devono obbligatoriamente dichiarare ogni manovra effettuata all’agenzia delle entrate.
In Italia, con l’attuazione della nuova legge di stabilità, sono state create tre Black List e sono stati firmati accordi e convenzioni con alcuni paesi. Grazie all’articolo 1, comma 680, legge 190/2014, la nostra nazione ha creato la sua lista nera per evitare effetti dannosi sull’equilibrio economico dello Stato.
La lista dei paradisi fiscali che restano fuori dalla black list Italiana nel 2017 è la seguente:
- Antigua e Barbuda
- Antille Olandesi
- Alderney
- Aruba
- Belize
- Costa Rica
- Guernsey (Isole del Canale)
- Emirati Arabi Uniti
- Filippine
- Gibilterra
- Bermuda
- Isola di Man
- Isole Cayman
- Isole Turks e Caicos
- Montserrat
- Isole Vergini britanniche
- Jersey
- Malesia
- Mauritius
- Singapore
- Isole Cook
- Isole Marshall
- Tonga
- Samoa
- Vanuatu
- Isole Salomone
- Polinesia Francese
- Nuova Caledonia
- Macao
- Niue
- Brunei
Paradisi fiscali in Europa
In Europa sono stati evidenziati ben 4 paradisi fiscali. Sono paesi che hanno puntato sul ribasso delle tasse sottraendo migliaia di euro alla battaglia contro la povertà e la disuguaglianza. Sono tantissime le multinazionali che depositano i loro utili in questi Stati.
Il risultato? Secondo alcune statistiche dell’Oxfam, l’evasione fiscale di queste multinazionali costa ai paesi più poveri ben 100 miliardi di dollari all’anno. Questa somma di denaro potrebbe mandare a scuola più di 120 milioni di bambini garantendogli anche l’assistenza sanitaria. Quali sono i paradisi fiscali europei? Secondo l’ Oxfam sono i seguenti:
- Paesi Bassi
- Svizzera
- Lussemburgo
- Irlanda