La bella intervista con Annalisa, che ha lavorato per un breve periodo da Costa Coffee, è il classico esempio che a Londra si può, anche senza esperienza lavorativa alle spalle e senza una grossa conoscenza della lingua.
Ci vuole però tanta buona volontà e determinazione per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo di trovare lavoro a Londra.
Lavorare da Costa Coffee a Londra
Costa è la seconda catena di caffetterie più famosa in Regno Unito dopo Starbucks, e solo in UK conta con circa 2500 punti vendita.
Ciao Annalisa! Ti va di raccontare cosa ti ha spinto a fare i bagagli e trasferirti a Londra?
Ciao Gianluca! Grazie a te per avermi dato questa opportunità, è un assoluto piacere per me raccontare e condividere con gli altri la mia esperienza, la più intensa e costruttiva della mia vita. La decisione di partire è nata in un momento della mia vita in cui ero libera di scegliere cosa fare del mio futuro, almeno quello prossimo. Un’esame di maturità alle spalle, poi un viaggio, e la continua domanda che farò dopo l’estate?
Avevo bisogno di stimoli e ho deciso di sfruttare al meglio il tempo a mia disposizione, ed ecco che nel giro di un mese mi sono ritrovata su un volo direzione London Stansted Airport con l’intenzione di imparare l’inglese e fare un’esperienza nuova in una città che già amavo.
Com’era il tuo livello di inglese prima di partire? Hai seguito corsi per migliorarlo? Credi sia possibile partire senza conoscere la lingua?
All’inizio il mio inglese era di livello puramente scolastico, sufficiente per la sopravvivenza ecco. Proprio per questo prima di partire ho cercato di integrare ascolti e letture per cominciare ad abituarmi un po’.
Nel giro di poco tempo è migliorato notevolmente (nonostante non abbia mai seguito corsi ma abbia approfittato dei tanti strumenti per le lingue presenti online) grazie anche al fatto che sul posto di lavoro ero l’unica italiana, per cui il mio turno diventava automaticamente anche una lezione.
Mi ritengo sicuramente soddisfatta dei progressi e del mio livello, ma tra i buoni propositi c’è quello di seguire un corso per poterlo migliorare. Avere un minimo di base aiuta senza dubbio quando si fanno i bagagli, ma ciò che conta è armarsi di pazienza e buona volontà, e ovviamente non circondarsi di soli connazionali!
Hai avuto difficoltà quando sei arrivata da sola a Londra?
Sono partita da sola e al mio arrivo, a soli 19 anni, mi sentivo per così dire un pesce fuor d’acqua. L’emozione era tanta, ma c’era anche una buona dose di paura.
All’inizio non è stato facile, un po’ per la mancanza di casa, un po’ per il timore di non farcela, e se vogliamo ironizzare beh… anche ritrovarsi le cimici nel letto con conseguente reazione allergica non è stato certo d’aiuto! A parte questo non ho avuto grandi difficoltà, anzi piuttosto mi ritengo fortunata di ogni singola avventura/disavventura perché mi hanno fatto crescere tanto.
Parlaci della tua esperienza lavorativa: quale tipo di lavoro hai cercato e come hai fatto a trovarlo? In generale ti è sembrato difficile trovare lavoro a Londra?
Non avendo esperienze e nemmeno un inglese perfetto non potevo nemmeno avere troppe pretese in campo lavorativo, perciò cominciai consegnando CV in quasi tutti i locali che incontravo e proponendomi come cameriera o barista per trovare un lavoro che mi garantisse almeno la copertura delle spese d’affitto, trasporti e cibo.
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Dopo una settimana dal mio arrivo ebbi il mio primo colloquio di lavoro in inglese in una famosa catena di caffetterie ad Oxford Circus, Costa Coffee, che si rivelò essere anche l’ultimo perché ottenni il posto senza lasciarlo fino al mio ritorno in Italia.
Ammetto di aver avuto tanta fortuna, ma in una città così la prima cosa è sapersi mettere in gioco, impegnarsi, e trovare lavoro a Londra non sarà di certo impossibile.
Alzarsi spesso alle 4 del mattino per lavorare e dover affrontare turni di 10-11 ore non è stata una passeggiata, ma ad ogni modo è stata una delle più belle esperienze che io abbia mai fatto. Devo tanto a tutti i colleghi che mi hanno accolta con estremo calore, offrendomi molto sia professionalmente che umanamente.
Quali sono stati i più importanti insegnamenti che ti ha dato una città fantastica come Londra?
Una delle cose più importanti che ho imparato è avere coraggio e credere in se stessi, che fare quello che si desidera è possibile e che bisogna fare il possibile per ottenerlo! Londra è una città frenetica, piena di gente presa dai propri affari, ma scopri che esiste un’infinità di belle persone pronte a starti vicino per condividere con te le tue gioie e i tuoi sconforti.
In poco tempo ti accorgi di quanto sia prezioso il tuo tempo (che sembra non bastare mai!), impari a rivedere le tue abitudini che inevitabilmente cambieranno, e capisci il valore di ciò che hai apprezzando ogni tua piccola conquista.
Ora hai deciso di lasciare Londra per tentare una nuova avventura; cosa ti manca di più della capitale inglese? Pensi mai di tornarci a vivere nei prossimi anni?
Dopo un anno mi ero ormai abituata alla mia nuova vita e avevo creato attorno a me una rete affettiva paragonabile ad una seconda famiglia che è stato difficile salutare. Essendo tornata in una realtà cittadina piuttosto piccola rispetto ad una capitale europea quello che manca è la dinamicità, la varietà e le infinite opportunità che hai quotidianamente (lavoro, divertimento, cultura, interessi personali).
Nel bene o nel male non ci si annoia mai, e ogni giorno è prezioso per imparare qualcosa da se stessi e dagli altri. Spero di tornarci un domani e riuscire a conciliare il lavoro dei miei sogni con la città del mio cuore.
Condividi alcuni consigli personali per chi come te vuole fare i bagagli e partire per Londra:
Non è di certo una passeggiata lasciare la propria città e doversi ricreare da soli una quotidianità in una città come Londra che non ti aspetta, piuttosto ti travolge, ma se c’è l’intenzione di partire il mio consiglio è quello di informarsi il più possibile su tutto il necessario e caricare con sé volontà, determinazione e pazienza.
Forza e coraggio e come direbbero gli inglesi don’t give up!