Francesco Zamburlini e Stefano Tagliabue, due amici di sempre, rispettivamente di 30 e 32 anni, partiranno il prossimo 5 ottobre per fare il giro del mondo, in un anno, zaino in spalla. Un sogno che si realizza, per sentirsi cittadini del Mondo. Racconteranno il loro viaggio attraverso la pagina Facebook e il sito web ufficiale del loro viaggio. Nell’intervista di oggi ci raccontano la loro scelta!
Ciao Francesco e Stefano, presentatevi ai lettori di Cambiare Vita
Direi che ora siamo ufficialmente viaggiatori! Da poco ex lavoratori a tempo indeterminato, rispettivamente come ingegnere informatico e gestionale di 30 e 32 anni in due multinazionali della moda. Nati e vissuti sempre a Como, più precisamente a Maslianico e a Tavernola.
Appassionati di pallavolo, giocatori ed allenatori. La fotografia, la scienza, la società e le nuove tecnologie le principali passioni di Francesco, mentre Stefano divide il suo (poco) tempo libero tra videomaking, coordinamento del gruppo Sbandieratori e Musici di Tavernola per il Palio del Baradello, la lettura e chi più ne ha, più ne metta.
Un giorno avete deciso di lasciare il vostro lavoro a tempo indeterminato per mettervi in viaggio: cosa vi ha spinto a prendere questa decisione?
La risposta è nella domanda: il viaggio! Durante le avventure di questi anni ogni volta tornavamo pensando: “Però sarebbe stato bello avere più tempo da dedicare a conoscere quella realtà”, ma avendo sempre i giorni di ferie contati questo era purtroppo impossibile. L’idea di questo viaggio è quindi non avere fretta, potersi permettere il lusso di dedicare ad ogni persona, luogo o più genericamente emozione il tempo che desideriamo.
Come avete affrontato questa scelta?
È stata dura. Nel 2016 lasciare un posto di lavoro a tempo indeterminato, in Svizzera con contratto da frontaliere, quello che tutti desiderano, non è semplice.
L’idea che principalmente ci ha spinto è stata: “o adesso o mai più” nel senso che ora è forse l’ultimo momento in cui possiamo lasciare la nostra tranquillità e certezza di Como senza troppi pensieri, esempio, viviamo in affitto senza un mutuo per una casa, non abbiamo ancora figli, etc…
Inoltre, questi anni di lavoro in Svizzera, uniti al “sapersi accontentare” e ad una “propensione al risparmio” ci hanno permesso di mettere da parte il gruzzoletto necessario per viaggiare.
Perché avete scelto come motto del viaggio “Be World Citizens” che in italiano diventa “Essere cittadini del mondo”?
Ci piace l’idea di un viaggio che non sia da turisti, ma vissuto il più possibile come le persone del posto. La contrapposizione tra cittadino che letteralmente significa “Proprio della Città” e mondo che invece indica tutto il pianeta terra. Quindi il nostro cavallo di battaglia è l’idea di essere sempre a proprio agio ovunque ci si trovi nel mondo, così come nella propria città.
Raccontateci il vostro giro del mondo e l’itinerario di viaggio!
Il nostro giro del mondo inizia il 5 ottobre, con un volo da Milano verso la città russa di San Pietroburgo, poi ci sposteremo in treno a Mosca e da lì andremo verso est con la transiberiana, la linea ferroviaria più lunga del mondo, toccheremo la capitale della Mongolia, Ulan Bator, e poi sempre in treno scenderemo in Cina. Ci sposteremo ad Hong Kong, per poi andare nel sud-est asiatico: Thailandia, Vietnam, Cambogia, fino ad arrivare in Australia, Nuova Zelanda; voleremo oltreoceano e risaliremo dal Sud America: Cile, Brasile, Perù, Argentina, Ecuador, etc… fino al centro America, Panama, Costa Rica, Nicaragua etc, per chiudere il viaggio nel Messico o negli USA. Il tutto in un anno!